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CENTRO OLISTICO

Benessere psicofisico ed emozionale

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IL TRATTAMENTO METAMORFICO

IL TRATTAMENTO METAMORFICO

Secondo la Tecnica Metamorfica, tutto ciò che avviene dal momento del concepimento, durante la gravidanza, il parto e i mesi seguenti alla nascita, lascia segni profondi, difficili da individuare ma presenti nel carattere e nel comportamento di ognuno di noi anche in età adulta.

Si lavora sul fisico per raggiungere la mente e le parti più sottili per riattivare l’energia riequilibratrice della persona che lo riceve. L’operatore può agire come catalizzatore che consente al soggetto di operare cambiamenti nei sui schemi di condizionamento, creatisi durante il periodo di gestazione.

Induce ad un rilassamento profondo che permette di superare i blocchi interiori, la resistenza della mente e di attivare il potenziale di riequilibrio verso il benessere che è naturalmente presente in ognuno di noi.

I PRINCIPI DELLA TECNICA METAMORFICA

Nasce negli anni Sessanta, il suo ideatore Robert St. John, naturopata e riflessologo inglese intuì che molti disagi del corpo riflessi nei piedi potevano essere messi in rapporto con un blocco dei riflessi spinali.

All’opera di Robert St.John ha contribuito grandemente il suo allievo e collaboratore Gaston Saint-Pierre (1940- 2011), che ha dato forma alla ‘Tecnica Metamorfica’, metodo attraverso il quale si viene a conoscenza dell’esecuzione della pratica e dei principi fondamentali ad essa soggiacenti.

La diffusione di questo metodo ha preso avvio anche in Italia attraverso l’iniziativa di Clara Erede, allieva e collaboratrice di Robert St.John, a partire dall’inizio degli anni ’80.

La tecnica metamorfica si propone appunto di smuovere i blocchi energetici ed emotivi che si sono formati nel nostro periodo prenatale, e che sono latenti, registrati come sulla memoria di un computer e pronti a riattivarsi in situazioni analoghe. Questi blocchi hanno dato forma ai nostri schemi fondamentali di comportamento e di salute: per esempio la tendenza a certi incidenti o malattie. I blocchi coincidono con emozioni come la paura di dover nascere, i traumi, il senso di comunione con la madre e quello di separazione da lei; coincidono anche con la registrazione nel nostro corpo degli effetti delle emozioni della madre in attesa, che il feto percepisce nettamente: tensioni e crisi di panico ma anche la gioia della gravidanza, il dolore nel parto. Per esempio, una nascita traumatica può portare a paura nell’affrontare cambiamenti; una nascita serena può portare all’abitudine di vivere positivamente le trasformazioni.

Questi schemi di comportamento influenzano tutta la nostra esistenza. Nel corso della vita si attraversano nuovi passaggi fondamentali, e si tende a rivivere queste esperienze di base. Passaggi di età, indipendenza e uscita dalla famiglia, coppia e matrimonio, nascita dei figli, profondi cambiamenti nel lavoro, malattie, morti e lutti: in queste situazioni si risvegliano emozioni legate in un modo sottile a quelle vissute nella particolarissima fase che abbiamo passato inconsciamente nell’utero.

Si sa che gli stimoli sensoriali e psicologici ricevuti nelle 38 settimane della gestazione lasciano tracce profonde sia sul piano fisico che sulla vita di relazione del nascituro. Dal movimento del concepimento fino alla nascita, il corpo si espande e passiamo attraverso  continui cambiamenti. Dal semplice zigote, la cellula iniziale, all’embrione in cui la vita prende forma, fino al feto che cresce, si muove, prova emozioni ed è cosciente della propria esistenza e di quella della madre, ne percepisce la voce e gli stati d’animo, ricorda le musiche sentite da lei, sogna anche se non ha ancora visto né sentito nulla all’esterno…  La storia di queste trasformazioni si inscrive sull’asse portante della nostra vita, la colonna vertebrale che sostiene tutto il corpo e contiene il midollo spinale; lungo questo percorso scorrono tutte le nostre sensazioni, movimenti e azioni, dalla periferia al centro del nostro corpo e viceversa. Nello sviluppo intrauterino, la colonna si allunga dalla base del cranio fino al bacino e si espande verso l’esterno, con le vertebre, e dal midollo spinale originano i nervi che raggiungono ogni parte del corpo. Allungamento ed espansione sono gli stessi movimenti principali che portano l’embrione a essere feto. La tecnica metamorfica riproduce dolcemente questo viaggio per risvegliare e trasformare le esperienze forti, a volte traumatiche, che l’hanno accompagnato.

Il Trattamento Metamorfico agisce sulle zone riflesse della colonna vertebrale: mani piedi, testa e anche direttamente sulla schiena.

Vengono trattate queste parti del corpo perché sono la sede di funzioni fondamentali primarie che caratterizzano l’essere umano: IL MOVIMENTO, L’AZIONE, IL PENSIERO.

IL MASSAGGIO AI PIEDI:

Mette a fuoco il processo di cambiamento dentro l’individuo: può influenzare la maniera in cui ci si muove nel mondo e il modo di sentire nei confronti della direzione che si vuole prendere..

I piedi rappresentano il centro del movimento: corrisponde agli stadi della pre-nascita e della nascita nello schema prenatale, essi sono collegati con il comportamento sociale.

MASSAGGIO ALLE MANI:

Si liberano sia la capacità di agire all’interno della corrente del mutamento , sia i sentimenti riguardo lo scopo della vita.

Le mani sono correlate al centro dell’azione: corrisponde allo stadio del post- concepimento, sono gli aspetti introvertiti e personali del proprio essere.

MASSAGGIO DELLA TESTA:

Considerata centro della pianificazione,centro della comunicazione attraverso cui si percepisce il mondo. Aiuta a liberare la capacità di pensare, governare la vita.

Centro del pensiero: corrisponde alle fasi di pre-concepimento e concepimento, è in relazione alla facoltà di ricevere e comprendere l’energia e la conoscenza.

“il tempo è azione o cambiamento. Fino a quando si muove nel tempo l’uomo è apparentemente sano; è malato nella misura in cui è bloccato nel tempo. Essere bloccati nel tempo è restare attaccati ad un qualsiasi momento, sia che si tratti di cinque minuti fa o di un momento qualsiasi nel tempo della storia di altri secoli. Essere in grado di allentare nel soggetto la struttura tempo significa attivare il potenziale di cambiamento e di movimento e di andare verso il momento presente. Questo movimento in avanti è innato nell’uomo; è una volontà, un desiderio conscio e/o inconscio di cambiare per il meglio”

Robert St. John da “METAMORFOSI”

TESTI TRATTI DA:
-Robert St. John – Barbara Sironi – Il grande libro delle terapie dolci